Buongiorno a tutti cari bloglettrici e bloglettori!
Oggi grazie ai nostri contatti con Linea Verde potremo osservare da vicino una realtà locale italiana: esploreremo i boschi dell’Impero di Sedrina per vedere da vicino come viva una tribù del luogo, la Gang del bosco.
L’Impero di Sedrina, come tutte le nazioni da poco civilizzate, presenta una variegata diversità fra le sue varie componenti: a centri abitati facilmente riconducibili a modelli occidentali, civilizzati ed evangelizzati, si contrappongono tribù che vivono nelle foreste seguendo lo stile di vita tradizionale e seguendo religioni di tipo pagano-politeistiche, con un vasto e variegato pantheon di divinità animali, con una predominanza di cani e maiali, invocati nell'aiuto quotidiano.
La tribù che seguiamo in particolare, la Gang del bosco, risiede nella valle detta Tresa vicino a Ca’Chinaglio, città dai più definita come granaio dell’Impero. La Gang è composta da popolazioni dedite al saccheggio e al cazzeggio, come sempre è stato prima della civilizzazione; le principali fonti di cibo vengono fornite dalla caccia e dalla raccolta.
Oggi grazie ai nostri contatti con Linea Verde potremo osservare da vicino una realtà locale italiana: esploreremo i boschi dell’Impero di Sedrina per vedere da vicino come viva una tribù del luogo, la Gang del bosco.
L’Impero di Sedrina, come tutte le nazioni da poco civilizzate, presenta una variegata diversità fra le sue varie componenti: a centri abitati facilmente riconducibili a modelli occidentali, civilizzati ed evangelizzati, si contrappongono tribù che vivono nelle foreste seguendo lo stile di vita tradizionale e seguendo religioni di tipo pagano-politeistiche, con un vasto e variegato pantheon di divinità animali, con una predominanza di cani e maiali, invocati nell'aiuto quotidiano.
La tribù che seguiamo in particolare, la Gang del bosco, risiede nella valle detta Tresa vicino a Ca’Chinaglio, città dai più definita come granaio dell’Impero. La Gang è composta da popolazioni dedite al saccheggio e al cazzeggio, come sempre è stato prima della civilizzazione; le principali fonti di cibo vengono fornite dalla caccia e dalla raccolta.

La Gang segue uno stile di vita seminomade: pur vagando nei boschi, cave e cantieri che caratterizzano la valle Tresa, si ritrovano sempre a una fortezza costruita da pochi anni proprio per difendersi dalle civiltà della pianura, e dove poter custodire i bottini. Ecco di seguito foto di questa fortezza, chiamata dalla Gang “Baita Marley”. Costruita con maestria usando legno, chiodi, cellofan e tapparelle, è stata rinforzata addirittura da muretti in mattoni e parti di case abbandonate della zona.



Conoscono anche la scrittura! Hanno anche un "quaderno delle stronzate" che raccoglie i loro miti e leggende, epica eroica e narrativa.

Nella foto che segue vediamo un tipico piatto: un cosiddetto “spiedino”, composto da carne di cacciagione e verdure raccolte nei boschi, infilate su un rametto di puro faggio, e poi cotte sul fuoco (ebbene si, queste tribù conoscono il fuoco). Come contorno è stata aggiunta una lumaca viva per aggiungere freschezza al piatto.


Ciò che resta del lauto banchetto
Come bevande la tribù ha a poca distanza sorgenti di ottima acqua fresca, ma rinomato è pure il consumo di vino, barattato con le pelli degli animali cacciati nei rari scambi commerciali con la gente di Ca’Chinaglio. Anche noi, per esser accettati come ospiti nella tribù, abbiamo dovuto portare doni alcolici esotici, ovvero Vodka. Di seguito la foto documenta un rito in voga in questa tribù: il bere “alla goccia”, ovvero tutto d’un fiato, di una fondina di vino rosso.
In particolare la prova sta per essere tenuta da un barbaro terrone, come prova di iniziazione alla tribù del bosco. L'uomo dietro è in preda a uno stato di berserk alcolico.

Il barbaro è nudo per mostrare la propria virilità nonostante la temperatura sia perfettamente mite e sopportabile.

Un selvaggio armato della tradizionale picca da guerra con punta avvelenata ricavata da poliuretano
Ma ora dobbiamo lasciarvi, perché non siamo riusciti ad affrontare la prova della fondina e ora i selvaggi si stanno innervosendo, agitano le loro armi tribali ovvero mazze, lance e badili, in modo ostile verso la troupe. Dobbiamo fuggire! Alla prossima puntata di Linea Verde!
3 commenti:
ah brasco... vivi proprio in un bel posticino... ti invidio!! un giorno dovrai portare la LILO a fare un giro turistico per le vie del tuo paesello sperduto!!
ciao GUFO! baci
uga uga uga!
allora dobbiamo ampliare la baita con una zona VIP per Lindsay!
mano ai còrlass!
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